Oratorio “Pastor Angelicus”

Subito dopo la guerra, si era formato «all’ombra del campanile» del Duomo, un gruppo di giovani e di ragazzi che dopo la funzione, la messa o il catechismo, invadeva Corte Sant’Ilario, la Via Colobini, il cortile della casa di Via Marconi 4 o quello della casa dei Vicari, di fronte alla chiesa, per dar luogo ad interminabili incontri di calcio, lotta, «s’cinche», figurine, tanto da creare non poche difficoltà ai passanti ed al allora limitato traffico meccanizzato.
Da qui, la necessità di creare un posto tutto per i giovani, che domani avrebbero potuto rappresentare le nuove leve dell’ Azione Cattolica, già esistente in Parrocchia. Reperito lo stabile di Via Rabatta 11, ex Collegio Fanciulli Abbandonati, con annesso ampio cortile, l’inaugurazione ufficiale dell’Oratorio Pastor Angelicus avvenne nel 1946 da parte di monsignor Carlo Margotti, arcivescovo di Gorizia.
Primo assistente, don Tarcisio Nardin; coadiuvatori, Ennio Tuni (che frequentava il seminario) ed i giovani dell’Azione Cattolica. Allora ci si accontentava di un pallone fatto di pezza e di un po’ d’erba per ruzzolarcisi sopra ma ovviamente tutto questo non formava un interesse sufficiente perché un ragazzo fosse disposto ad abbandonare «la strada» per entrare a far parte dell’Oratorio. E poi, oltretutto, c’era la quotidiana mezzora di catechismo! Grazie all’interessamento di don Tarcisio arrivò un calcio-balilla, un tavolo della sala riunioni veniva trasformato all’occasione in pingpong, arrivarono i palloni di cuoio.
I ragazzi vennero divisi in gruppi, venne istituito il doposcuola (forse il primo a Gorizia) con i «grandi» dell’Azione Cattolica impegnati come maestri. Veniva anche effettuata la distribuzione della merenda (una mela, pane e marmellata oppure pane e formaggio o cioccolato caldo) che tutti in fila si andava a prendere nella mensa dei Padri Cappuccini, il tutto elargito con generosità dai pochi benefattori e dall’Amministrazione Aiuti Internazionali.
I giovani che frequentavano l’Oratorio provenivano da modeste famiglie, numerosissime spesso in difficoltà economiche.
I lunghi cinque anni di guerra, con la miseria, la fame, le ansie, timori e paure, avevano educato i giovani all’arrangiarsi quotidianamente in ogni più piccola circostanza, provocando in essi un senso di egoismo che prevale in occasioni del genere, una scaltrezza nello approfittare di ogni minima circostanza favorevole, senza preoccuparsi del prossimo.
La chiesa, per la verità, fu la prima a recepire questo stato di cose chiamando a sé i giovani per rieducarli alla morale cristiana, attraverso le più disparate attività, facendo leva sui pochi iscritti all’Azione Cattolica, già esistente nelle varie Parrocchie. Sorsero così i primi ricreatori, gli oratori, le unioni sportive legate alle Parrocchie stesse.
In alcuni di questi (ad esempio la Stella Matutina) prevalevano le attività culturali ed artistiche e la specifica preparazione ai problemi sociali e politici. Dobbiamo riconoscere che gran parte della futura classe dirigente uscirà quasi totalmente da quegli ambienti.
Al Pastor, invece, alcuni giovani parrocchiani iscritti all’Azione Cattolica costituiscono l’Unione Sportiva Iris Domo. In breve tempo questa associazione viene sommersa da domande di ammissione di giovani ed adulti provenienti da tutte le parti della città.
L’Oratorio parrocchiale del Duomo, e quindi anche l’Unione Sportiva, si trasformano a poco a poco in Oratorio ed Unione Sportiva a carattere cittadino.
Il libero associazionismo e la libera scelta delle attività più congeniali ad ogni singolo erano delle novità per i giovani di quei tempi, che fino ad allora erano stati inquadrati in un’unica organizzazione ufficialmente riconosciuta, la «Gioventù Italiana del Littorio», che li aveva addestrati para-militarmente e li aveva educati alla cultura fascista.
Verso gli anni ’50, la Stella Matutina e l’Oratorio Pastor Angelicus sono quasi le uniche organizzazioni giovanili cattoliche a sopravvivere ed a suscitare nei giovani un certo interesse.
Nel 1954, la situazione della sede sociale era divenuta insostenibile. Monsignor Giuseppe Velci e don Luigi Marcuzzi entrano in trattative per l’acquisto del Palazzo Rabatta e del parco adiacente, con lo scopo preciso di adibire il tutto a sede dell’Oratorio Pastor Angelicus e delle altre organizzazioni parrocchiali.
L’Oratorio e l’Azione Cattolica si trasferiscono dunque nella nuova sede di Via Rabatta 18 (Palazzo Rabatta), mentre nella vecchia sede di via Rabatta 11 (ex Collegio Fanciulli Abbandonati) rimane solo l’Unione Sportiva Iris Domo. Il 9 ottobre 1955 questa società verrà sciolta, anche a causa dello sfratto decretato dal Comune per l’abbattimento della vecchia sede, per lasciare spazio al Gruppo Sportivo Audax.
A causa della difficile situazione economica del dopoguerra, molti dei giovani che fino ad allora avevano sostenuto quasi esclusivamente il peso organizzativo ed amministrativo delle tre organizzazioni giovanili (Azione Cattolica, Oratorio ed U.S. Iris Domo) devono lasciare Gorizia per ragioni di lavoro o per servizio militare o per altre cause, in molti casi senza fare ritorno.
Intorno agli anni Sessanta, anche don Luigi Marcuzzi lascia l’Oratorio per la Parrocchia di Villesse, sostituito per breve tempo da don Ennio Tuni, quindi da don Alberto de Nadai al quale subentra in modo definitivo don Ruggero Dipiazza.
Negli anni 60 c’era veramente tanto da fare al Pastor Angelicus. Esisteva un unico Ente, l’Oratorio Pastor Angelicus, ed un unico Consiglio Direttivo impegnato a programmare e sviluppare tutte le attività che fino al 1954 venivano svolte separatamente – seppure in modo coordinato – dall’Azione Cattolica, dall’Oratorio e dall’Unione Sportiva.
C’era un ambiente grande, un intero palazzo a disposizione, molti giovani, una attività formativa ed una sportiva ben avviate, ma c’era anche tanta disorganizzazione e mancanza assoluta del minimo necessario. L’unico locale con i vetri alle finestre ed una stufa funzionante era la stanza di don Ruggero, che serviva quindi da stanza da letto, direzione, segreteria e sala riunioni!
In questo periodo, riunioni formative per soci minori e maggiori, rappresentazioni paraliturgiche, incontri, cinema e cineforum, calcio, pallavolo, tennis da tavolo, escursioni, campeggi, tornei ricreativi, doposcuola, biblioteca, sono tutte attività che vengono svolte normalmente e con regolarità e che impegnano quasi nell’arco dell’intera giornata dirigenti, giovani ed Assistenti.
A don Ruggero Dipiazza vengono spesso a «dare una mano» don Alberto De Nadai e don Silvano Cocolin oltre, ma in minor misura, il Parroco Monsignor Soranzo sempre presente, del resto, alle maggiori manifestazioni.
Dopo alcuni anni di lavoro, l’Oratorio Pastor Angelicus aveva raggiunto fra i soci minori, soci maggiori, atleti, simpatizzanti e sostenitori, la ragguardevole cifra di duecentocinquanta iscritti.
Ma qualche anno dopo in un articolo apparso sul periodico dell’ Oratorio Pastor Angelicus, «Il nostro cammino», del febbraio 1974, leggiamo:
«L’Oratorio nella sua essenza è l’ambiente dove i giovani vengono educati spiritualmente, culturalmente, socialmente e sportivamente. Dato che questa prospettiva di fatto è stata ripudiata dai giovani stessi, per cui l’ambiente era diventato solo un luogo pacifico, libero, aperto per passare il proprio tempo libero, per coerenza è stato chiuso.
Con il gennaio del 1974 la crisi ha toccato il culmine per cui si è concluso tutto con un giro di vite e un giro di chiave al piano superiore, riservato ai soci maggiori. I problemi spirituali, culturali e sociali non interessano perché richiedono impegno personale e partecipazione, capacità di discutere, idee e valori nuovi. Ciò che costa sacrificio oggi i giovani lo rifiutano! La vita dell’Oratorio, continua per i gruppi minori dei ragazzi e delle ragazze».
La situazione era dunque precipitata al punto da dover prendere tale drastica decisione: l’Oratorio viene ufficialmente chiuso per i soci maggiori nel gennaio-febbraio 1974.
Viene immediatamente presentato un programma di ristrutturazione al nuovo parroco monsignor Tarcisio Nardin, che nel 1973 aveva sostituito monsignor Giusto Soranzo. Nasce allora il «Centro Parrocchiale Pastor Angelicus». Il Gruppo Sportivo Audax diventa indipendente ed autonomo.
Viene formato un Consiglio Parrocchiale, si forma un nuovo gruppo di giovani, un gruppo famiglia e nascono diverse nuove attività. Prende forma il “Coro del Duomo” che assumerà la propria ragione sociale di “Corale Luigi Fogar” e ci si comincia a preoccupare della ristrutturazione del Palazzo Rabatta.
Il 24 aprile 1977 viene promosso un grande convegno degli ex iscritti all’Oratorio Pastor Angelicus.
Dopo pochi anni, anche monsignor Tarcisio Nardin lascia la Parrocchia, trasferito a Tapogliano. Lo sostituisce, con incarico provvisorio, monsignor Eulogio Sabbadini che, coadiuvato da don Paolo Bonetti e Michele Stevanato (allora seminarista) danno nuovo impulso all’attività dell’Oratorio e della Comunità, specialmente nel settore dei più giovani.
La notte del 28 novembre 1981, un incendio distruggerà parzialmente il Palazzo Rabatta rendendolo inagibile e nel rogo trova la morte la signora Rosalia Bait, che fungeva da custode. Le poche cose poste in salvo, vengono trasferite a Palazzo Strassoldo, in piazza Sant’Antonio dove, fra enormi difficoltà, si tenta di continuare in qualche modo l’attività.
In palazzo Strassoldo (oggi divenuto albergo), trovano ospitalità l’Oratorio Pastor Angelicus, la Corale Luigi Fogar, il Gruppo Sportivo Vecchie Glorie dell’Audax ed il G.S Audax stesso che per tre anni si trovò profugo a Sant’Anna, ospitato da quella Comunità.
Sembrava la fine della storia di un gruppo di organizzazioni che dal 1946 ad oggi avevano educato attraverso le più svariate attività, centinaia e centinaia di giovani, con serietà, impegno e sacrificio di sacerdoti e laici chiamati di volta in volta alle responsabilità direttive.
Ma la prima domenica di dicembre del 1981, monsignor Sabbadini, don Paolo Bonetti e don Sergio Ambrosi convocano dopo la S. Messa, una riunione di tutte le componenti giovanili. Da quella riunione emerge la volontà di ricostruire il Palazzo Rabatta e con esso, il Pastor Angelicus.
Il palazzo Rabatta venne ricostruito e consegnato alla Comunità Parrocchiale del Duomo con una grande cerimonia ufficiale nel marzo 1987.
Inizia il rientro di tutti i gruppi che per sei anni erano stati ospitati in altre sedi, mentre nuovi gruppi (Caritas-San Vincenzo, Missionario, Amici di Borgo Castello, Gruppo Scout Gorizia 3°) venivano ad aggiungersi a quello che, da “Oratorio” propriamente ed originariamente definito e considerato, si trova oggi trasformato in “Centro”, sede amministrativa e logistica di tutta l’attività parrocchiale.