Il testo è tratto da “Gorizia e dintorni” (ISBN 88-86928-43-2) edito da Libreria Editrice Goriziana www.leg.it leg@leg.it
Di fianco al palazzo episcopale, ricordano ancora Agostino Codelli di Fabnenfeld le iniziali «A. C. D. F», scolpite sull’architrave del portale della facciata della cappella dell’Esaltazione della Croce. Impresse accanto alle iniziali. Le cifre «17-46» indicano la data della sua costruzione: 1746 appunto.
Nella cripta della cappella, fatta costruire accanto al palazzo acquistato dai Cobenzl. è sepolto il Codelli, che morì a Lubiana nel 1749. Sulla sua tomba si trova l’epigrafe, che ne ricorda le povere origini e l’improvvisa fortuna, cui pose fine la morte: D.O.M./ HIC IACET/ QUI MISERIME NATUS/ IN IUVENTUTE PAUPERIME EDUCATUS/ IN AETATE/ SUBLIME ELEVATUS/ IN MORTE/ AD NIHILUM REDACTUS/ A.C.D.F./ OBIJT. LABACI/ DIE. XX. IULII/ ANNO. 1749.
La stile della costruzione della cappella risente dell’influenza dell’architetto Nicolò Pacassi (1716-1790). La sua progettazione non è tuttavia attribuibile all’architetto degli Asburgo: piuttosto a Saverio Giani, appartenente ad una famiglia di capimastri attiva a Gorizia sin dalla fine del Seicento, o a Michele Bonn, cormonese trasferitosi alla metà del secolo XVII a Gorizia, entrambi operanti a Gorizia durante la seconda metà del Settecento.
La pianta della chiesa si caratterizza per essere accorciata in senso longitudinale, il che contribuisce a creare nello spazio interno un notevole effetto di centralità. Sobri sono gli interni, dove spicca solo l’altare attribuito a Giovanni Battista Mazzoleni (1699-1769) e risalente al periodo della costruzione. La facciata è caratterizzata dal gioco di contrasti cromatici tra fondo e elementi architettonici e da uno schema compositivo eminentemente razionale. L’intera costruzione si può dire abbia costituito un «modello» per l’edilizia chiesastica locale e coeva, sia secondo il profilo stilistico e costruttivo, sia come immagine simbolica dell’erigendo arcivescovado, da cui proprio per questo numerose altre chiese mutuarono la pianta centrale.